acque
videoinstallazione
In una antica cisterna di acqua, ricoperta da una grata metallica, lo spettatore può circolare al suo interno ed immergersi nello spazio di proiezione.
La cisterna raccoglie il visitatore che sfocia in questa vasca.
Come ad alimentare il suo abitante lo spazio inserisce il fruitore in in un’opera di esperienza e non di rappresentazione. Come luogo primordiale di sopravvivenza delle popolazioni che conservavano l’acqua piovana, come fluido amniotico della nostra stessa sopravvivenza, Acque ci trasporta nel luogo del riposo, del raccogliersi come anche nel luogo della metamorfosi e della trasformazione.
Impalpabili e sfuggenti, le immagini fotografiche del video testimoniano un rifiuto della bidimensionalità e sono messe in movimento. Dove il Corpo incarna le immagini, si spoglia delle sue forme vestendosi di un’altro spazio, quello delle immagini proiettate. Sono corpi con proiezioni di immagini, corpi
in altri corpi, inghiottiti dal dispositivo di proiezione.
Il visitatore sollecitato a sua volta da ripetuti flash/immagini ed inghiottito
anch’esso nello spazio cisterna di proiezione diventa un Cosmo da decifrare.
Un invito a smuovere le acque, immergersi ed attraversare i riflessi della superficie e partecipare al flusso del mondo in costante mutazione. Un invito alla fluidità a lasciarsi trasportare sino al significato radicato in ognuno di noi
del senso più profondo della propria Vita.
La cisterna raccoglie il visitatore che sfocia in questa vasca.
Come ad alimentare il suo abitante lo spazio inserisce il fruitore in in un’opera di esperienza e non di rappresentazione. Come luogo primordiale di sopravvivenza delle popolazioni che conservavano l’acqua piovana, come fluido amniotico della nostra stessa sopravvivenza, Acque ci trasporta nel luogo del riposo, del raccogliersi come anche nel luogo della metamorfosi e della trasformazione.
Impalpabili e sfuggenti, le immagini fotografiche del video testimoniano un rifiuto della bidimensionalità e sono messe in movimento. Dove il Corpo incarna le immagini, si spoglia delle sue forme vestendosi di un’altro spazio, quello delle immagini proiettate. Sono corpi con proiezioni di immagini, corpi
in altri corpi, inghiottiti dal dispositivo di proiezione.
Il visitatore sollecitato a sua volta da ripetuti flash/immagini ed inghiottito
anch’esso nello spazio cisterna di proiezione diventa un Cosmo da decifrare.
Un invito a smuovere le acque, immergersi ed attraversare i riflessi della superficie e partecipare al flusso del mondo in costante mutazione. Un invito alla fluidità a lasciarsi trasportare sino al significato radicato in ognuno di noi
del senso più profondo della propria Vita.
DETTAGLI TECNICI 1 video in loop
1 videoproiettore
2 casse audio
CREDITS
Musica del video, Pierre Rétif
Video Installazione 2011
Expo CORPO CIECO, Complesso Museale dello Spirito Santo, Salerno, Italia.
arte

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